La nascita del governo di Grande Destra (destra sud e destra nord) nell’immediato e per un po’ di tempo rende felici molte persone.
Innanzitutto rende felici praticamente tutti gli italiani per almeno tre ragioni:
- finisce una campagna elettorale che non si era minimamente arrestata con il voto del 4 marzo
- non comincia una nuova campagna elettorale che avrebbe disturbato con il suo svolgimento estivo le vacanze di tutti
- nel giro di pochi giorni giornalisti, opinionisti, intellettuali smetteranno di parlare del nulla o del sesso degli angeli dando suggerimenti a destra a manca per concentrarsi finalmente sui provvedimenti effettivi e non sulle presunte intenzioni.
Dopo mesi e mesi questo non è poco. Nel merito si vedrà ma per questo ci vuole ancora un po’ di tempo.
Sono così felici i parlamentari, nessuno escluso, che al primo voto segreto assisteremo ad un assalto mai visto di franchi tiratori. Non perché non abbiamo mai visto all’opera i franchi tiratori e cioè esponenti della maggioranza che nel segreto dell’urna votano contro il proprio governo ma perché per la prima volta avremo un numero consistente di parlamentari dell’opposizione che, sempre nel segreto dell’urna, voteranno a favore del governo per non rischiare di tornare alle elezioni. Pensate ai nuovi parlamentari grillini che hanno appena vinto un vero e proprio concorso pubblico per dieci anni, contributi abbondanti compresi. O a quelli del gruppo misto che non verrebbero ricandidati da nessuno. O infine a quelli di Forza Italia che verrebbero sì ricandidati ma che in gran numero non verrebbero rieletti.
Se riesce a prendere il via l’unica cosa che non mancherà a questo governo sono i numeri e senza bisogno di trovare nuovi “responsabili”.
Anche tutti i partiti, per una ragione o per l’altra, sono felici di non dover tornare subito alle urne, che lo ammettano o meno. Quelli di Liberi e Uguali hanno al centro delle loro assemblee di maggio il tema dell’autoscioglimento; quelli di Forza Italia sanno per certo che perderebbero ancora voti; i 5Stelle dopo l’apertura convinta alla Lega rischiano di perdere una parte non piccola del loro elettorato “di sinistra”; e il PD ha ormai una tale capacità “strutturale” di perdere voti che non ha bisogno di un’ulteriore conferma.
Detto questo però (tipica espressione in politichese) ci sono alcuni in ambascia e altri che soffrono davvero.
In ambascia sono tutti coloro che in questi anni, direttamente o indirettamente, si sono spesi a favore dei grillini paventando l’idea che fossero la nuova sinistra.
I non pochi magistrati che pubblicamente hanno sostenuto il giustizialismo moralista dei 5Stelle.
La CGIL che dopo la clamorosa sconfitta di Liberi e Uguali guardava solo a Di Maio.
Giornali, giornalisti, testate televisive che più o meno apertamente e acriticamente negli ultimi anni hanno asfaltato strade e autostrade per far passare “il nuovo che avanza”.
Gli intellettuali che in stragrande maggioranza ci hanno spiegato tutte le ragioni, ovviamente di sinistra, dell’avanzata assolutamente positiva e innovativa dei 5Stelle.
Infine non pochi elettori che avendo votato per loro con motivazioni di sinistra si sono già pentiti, tipo il grande attore Marescotti che si è già collocato all’opposizione di questo governo, che nasca o meno.
Quelli che invece soffrono davvero sono quelli del Fatto Quotidiano inteso sia come giornale che come succursale televisiva di Lilli Gruber. Le ragioni della loro infelicità sono molteplici, profonde ed esistenziali nel senso che questa volta rischiano davvero di perdere molti lettori.
La prima è che nessuno, ma proprio nessuno, ha seguito i loro consigli su come si doveva formare il nuovo governo.
Nel giro di poche settimane svanirà la ragione sociale della loro avventura giornalistica. Anche se continuano a sostenere che la nascita del nuovo governo di Grande Destra è colpa di Renzi e Berlusconi, i loro nemici preferiti sono destinati a contare ben poco. Continuare a raccontare tutti i giorni cosa dicono, fanno e pensano Renzi e Berlusconi diventa di una noia mortale perché è evidente che è come sparare sulla Croce Rossa. E questo non piace a nessuno, neanche ai loro lettori.
Poi sono di fronte a un bivio: se sostengono il governo di destra è evidente che anche loro sono di destra e perdono gli elettori di sinistra che pensavano e pensano che Travaglio sia di sinistra.
Se si schierano contro il governo si trovano inevitabilmente dalle parti del PD e perdono i lettori grillini e grillisti. Un bel dubbio amletico.
In sintesi possiamo però dire che un po’ di felicità questo governo almeno per un po’ la porta soprattutto se pensiamo che non pochi italiani sono felici anche del fatto che alcuni siano in ambascia e altri siano davvero infelici. Se poi per un po’ di tempo stesse zitto anche il Fiorentino sarebbe quasi un paradiso (politicamente parlando s’intende).