Il “perbenismo” degli oppositori a questo governo impedisce di comprendere il crescente consenso di cui gode. Eppure non è difficile capire che:
- tra i cittadini c’era e c’è una profondissima insofferenza per la vecchia politica
- che i nuovi stili di comunicazione, nella loro volgarità, sono più in sintonia con il volgo
- che dopo anni in cui l’austerità è stato il totem della politica è venuto il momento dei sogni
- che a tutti piacerebbe vivere in un mondo in cui si pagano meno tasse, si va in pensione prima, se non si trova un lavoro c’è un sussidio, tutto è più semplice e semplificato, chi sbaglia paga
- che anche se la teoria dice che non si può, potrebbe essere sbagliata la teoria
Con i proclami del Governo (non sono ancora programmi dettagliati) vincono tutti, tutti ci guadagnano ad esclusione di quei quattro gatti che godono dei vitalizi e delle pensioni cosiddette d’oro (che comunque vinceranno i ricorsi alla magistratura).
Non esistono nemici interni ma solo esterni: i migranti, un’Europa comunque già scassata e alla vigilia di nuove elezioni, i sempre fantomatici mercati.
Sul carro dei vincitori ci sono decine di migliaia di posti da riempire da qui a cinque anni e il maggior titolo di merito non sarà quello della competenza, ma quello di non aver fatto parte del vecchio establishment, aprendo ampie prospettive a chi in precedenza non ne aveva nessuna.
I corpi intermedi hanno già dato segnali chiari di voler stare al gioco.
Il governo propone un gioco a somma superiore a zero, un gioco dove vincono tutti.
E il consenso cresce.
L’opposizione balbetta perché non ha ancora capito a cosa deve opporsi: ai sogni degli italiani richiamando il totem dell’austerità e di tutte le teorie che dicono che quei sogni sono irrealizzabili?
Ma può una teoria opporsi ai sogni e alle speranze? No.
Solo la realtà può opporsi ai sogni e alle speranze, ma la realtà ha bisogno di tempo per manifestarsi in tutta la sua portata. Non solo, avendo solo nemici esterni, anche se la realtà dimostrerà che non è possibile realizzare quanto promesso e prefigurato il consenso politico potrebbe non calare perché le colpe saranno del nemico esterno e non del governo.
E la realtà potrebbe riservare sorprese. In fondo anche il calabrone vola, eppure non dovrebbe.
Tra il vecchio e reiterato “pessimismo della ragione” che ci perseguita da decenni e il nuovo e incosciente “ottimismo della volontà” non ci si dovrebbe stupire se la maggioranza degli Italiani propende, oggi, per questa seconda ipotesi.
Sarà la realtà, non l’opposizione, a dire nel medio termine chi ha ragione.
Ma se avranno avuto ragione i pessimisti, la soddisfazione di affermare “io l’avevo detto” sarà davvero misera e i costi per i cittadini saranno elevati. E allora oltre ai sostenitori espliciti aumenteranno i “possibilisti”, quelli che in teoria non ci credono ma per evitare conseguenze più gravi saranno disposti a dar credito al governo sperando che non fallisca.
E anche questo non aiuta chi vuole stare all’opposizione e non ha ancora capito cosa fare.
(già apparso su mentepolitica.it del 3.10.18)
Lo so che il Censis non ti è mai stato simpatico, ma quanta intelligentzjia di sinistra ha riflettuto sul 51 ° rapporto ? https://ucb47615b99a9ffa103449fcccc2.previews.dropboxusercontent.com/nativeprint file=https%3A%2F%2Fwww.dropbox.com%2Fs%2Fsu751nkm3eumb3l%2FSintesi_La_Societ%25C3%25A0_italiana_al_2017.pdf%3Fdisable_range%3D1%26from_native_print%3D1%26preview%3D1
tuttoattaccato
poi ti cito : perchè secondo me questo è il fattore centrale
“I giovani delle nuove generazioni sono e si sentono cittadini del mondo.
Sono nativi digitali costantemente interconnessi in maniera globale.
In larga parte sono scesi dall’ascensore sociale (contando anche sull’assicurazione immobiliare dei genitori) e preferiscono vivere la loro vita di esperienze e significati piuttosto che accumulare denaro non finalizzato.
Non disdegnano le diseguaglianze sociali quando queste sono frutto di libere scelte (part time, lavoro intermittente e occasionale, lunghi sabbatici, ecc.) magari per nulla coerenti con i loro percorsi di studio.
Hanno a cuore il rispetto dell’ambiente e il rispetto dei diritti civili più che quelli, in qualche modo esclusivi, dei vecchi lavoratori garantiti
Non riproducono la famiglia naturale (i single sono sempre più numerosi) e rispettano criticamente l’evoluzione della scienza.
In altre parole non si identificano con i partiti classici della sinistra e della destra e non trovano risposte soddisfacenti nei partiti della nuova destra radicale (Lega e 5Stelle) se non su qualche singola issue.
Ma soprattutto sono così lontani dalla politica, dalla lotta, dall’azione collettiva che non perdono nemmeno tempo a contestare il sistema: cercano la loro strada nell’Italia o nel mondo (altro che fuga dei cervelli)”